Nella pratica del Daoyin – Qigong, prima o poi capita a tutti di trovarsi a fare qualche movimento che ci mette in difficoltà perchè non riusciamo ad eseguirlo come vorremmo. Ecco allora quella posizione che non vorremmo mai arrivasse, che ci fa venire il nervoso e che ci porta frustrazione. In molti casi si tratta di movimenti di allungamento. Prendiamo ad esempio “Abbracciare il piede del Buddha” della forma del rene, che di solito si pratica nella stagione invernale. Ci sono persone che, non solo riescono ad afferrare correttamente il piede facendo combaciare il Laogong (PC8) con Yongquan (KI1) , ma arrivano perfino a toccarne la punta con la fronte. Altre non riescono nemmeno  a prendersi il piede ed appoggiano la mano sulla tibia e poi ci sono tutti i casi intermedi di chi afferra a malapena la punta del piede. Un altro esempio può essere quello di chi non riesce ad arrivare con le mani a premere il punto Taixi (KI3) nel malleolo interno, flettendo il busto, senza dover piegare le gambe.

In queste situazioni, invece di angosciarsi o demoralizzarsi, è molto più utile ricordarsi che il Daoyin Qigong è essenzialmente una pratica per volersi bene. Più che tirare a morte, forzare, spingere, arrabbiarsi è meglio accettare e fare pace con le nostre rigidità. Abbandonare il controllo e affrontare questi movimenti con consapevolezza e rilassamento mentale ci porta già a  guadagnare qualche millimetro, se ci poi aggiungiamo una respirazione lenta e profonda la posizione ci sembrerà un po’ più comoda…

Volersi bene nel Daoyin Qigong vuol dire approcciarsi ad ogni movimento con gentilezza e attenzione, ascoltando il nostro corpo e le sue reazioni. Quando c’è da afferrare, premere o massaggiare  una parte del corpo è bene farlo in modo dolce ma allo stesso tempo sicuro e consapevole. Lasciare andare la mente e abbandonarsi con dolcezza al movimento ci farà sentire meglio e col tempo scopriremo che i millimetri che una volta ci angosciavano… forse arriveranno quasi da soli.