Secondo la Medicina Tradizionale Cinese l’inverno è la stagione in cui culmina lo Yin ed è caratterizzata dal freddo e dalle giornate corte, in cui le ore di buio sono maggiori di quelle di luce. E’ il periodo della maggiore contrazione energetica verso l’interno: la natura si riposa, gli animali vanno in letargo e i vegetali sembrano morti. In realtà il seme è protetto sottoterra, dove raccoglie le energie per germogliare in primavera e anche nelle piante la linfa si ritira in profondità all’interno dell’albero, lo nutre e lo ricarica in attesa della rinascita delle prime gemme. Anche nell’I-ching l’inverno corrisponde all’esagramma 24 che è caratterizzato dal Ritorno, ovvero al riposo, alla ricarica e al recupero delle energie, per prepararsi al ritorno della Primavera.
La teoria dei Cinque Elementi, associa l’inverno all’elemento Acqua, ai Reni e alla Vescica Urinaria, al colore nero, alla sensazione della paura, al punto cardinale Nord, alla notte e alla Costellazione della Tartaruga Nera.
La forma liquida dell’acqua fa si che essa si adatti alla forma del recipiente che la ospita pur restando sempre sè stessa. L’acqua che prende la forma del bicchiere, del vaso da fiori, della teiera pur restando sempre acqua, simboleggia la capacità di adattamento agli eventi della vita e di accettazione di sé e degli altri. Tutte caratteristiche necessarie per combattere lo stress e la paura.
In medicina Cinese i Reni sono molto importanti in quanto conservano il Jing del Cielo Anteriore che è l’energia vitale che ereditiamo dai nostri genitori all’atto del concepimento, che va preservata al massimo, perchè non può essere modificata ne’ aumentata e quindi deve essere protetta. Al contrario, il Jing del Cielo Posteriore è l’energia che assumiamo durante la nostra vita, soprattutto con la respirazione, l’alimentazione e la gestione delle emozioni. Stili di vita salutari consentono usare al meglio il Jing del Cielo Posteriore e di conseguenza, di conservare e disperdere il meno possibile il Jing del Cielo Anteriore contenuto nei reni e quindi di aspirare ad una maggiore longevità…
In inverno è bene alimentarsi in modo equilibrato con cibi caldi e di stagione come zuppe e stufati, cereali integrali in chicco, ortaggi a radice, carote, finocchi, cardi, porri e tutte le crucifere, fagioli, piselli, alghe, aglio, zucca, miso, frutta secca, semi oleosi, datteri, crostacei e molluschi, pollo e maiale. Una particolare menzione va allo zenzero che è considerato un cibo “scaldante”. Una buona abitudine è quella del tè e delle tisane speziate con cannella, chiodi di garofano, scorze di arancia, assunte dalle 17.00 alle 19.00 che è proprio l’orario di picco dell’attività dei reni.
In inverno dovremo anche dormire più a lungo, riposare bene, stare al caldo, vivere in modo più lento e tranquillo cercando di ridurre lo stress. Per fare un esempio l’alterazione del ritmo tra sonno e veglia può esaurire il Jing del Cielo Anteriore.
Pratichiamo discipline come Daoyin, Qi Gong, concepite per rilassarci, riequilibrare e conservare le nostre energie. In particolare potremo eseguire la prima forma Daoyin per i Reni del professor Zhang Guangde che potete vedere nel video qui sotto.
Volendo invece eseguire un automassaggio si possono massaggiare questi due punti del meridiano del rene:
- Rene 1 (KI 1) Yongquan o sorgente zampillante. Si trova sotto al piede nell’incavo formato dall’incontro dei 2 rigonfiamenti muscolari plantari ed è il maggior punto di contatto con la Terra. Questo punto muove il qi verso il piede, apre gli orifizi del Cuore e calma la mente.
- Rene 3 (KI3) Taixi o ruscello maggiore. Si trova tra il malleolo interno e tendine di Achille e serve per tonificare gli organi yin, in particolare Reni e Fegato.